Cereale povero di amminoacidi, è richiesto per alimentazioni particolari, ricostituenti e antianemiche ricche di proteine cucinato con tutto, ideale con le verdure, può essere utilizzato per qualsiasi piatto al posto della pasta e del riso quale ricca fonte di vitamina A.B.C.E. , sali minerali,contiene fosforo, sodio, calcio, potassio e magnesio,e la crusca e gli olii contenuti nel germe lo rendono un emolliente intestinale ,antistipsi , rinfrescante, sazia e dà energia, nutre e non appesantisce .
La sua farina, a seconda del tipo di macinatura, è ottima sostituta del frumento nella preparazione di dolci, torte, semolini e pani.
Svolge funzione ricostituente ed antianemica per la presenza di proteine, acidi grassi polinsaturi ed essenziali, ferro , manganese, rame e cobalto.
La sua caratteristica principale è il suo potere antiossidante dovuto all’alto contenuto di selenio e acido fitico che si oppongono alla formazione dei radicali liberi che risultano i maggiori responsabili dell’invecchiamento e di ogni altra forma di degenerazione cellulare., tale da utilizzarlo a scopo medicamentale fin dal medioevo ( libro della cura delle febbri 1-15) ……..se la natura non potesse pervenire allo stato , dee esser dieta più grossa , cioè farinata di farro!.
La cura del farro è ancora utilizzata nel trattamento delle malattie dello stomaco e dell’intestino. Il farro è povero di aminoacidi essenziali ma tale carenza viene facilmente compensata dall’accostamento gastronomico con le leguminose. Il farro è però ricco di carboidrati, proteine, fibra alimentare, grassi pregiati, importanti oligo elementi, vitamine in forma naturale e sostanze ricostituenti.
E’ cereale dal buon sapore, di alto valore energetico, attualmente coltivato in Garfagnana, in Umbria e Abruzzo e fortemente richiesto quale componente (minestra di gran farro, insalata di farro) nelle cucine tipiche, sopratutto toscana, dai sapori antichi, e dalla cucina alternativa e biologica che richiamano frotte di cultori della genuinità ad ogni prezzo, e la sua riscoperta non è semplicemente dovuta al rinnovato interesse per le vecchie tradizioni.
Ancora oggi con questo farro si fa il piatto nazionale libico, il “ Kibbè Libico “ così come viene cucinato in Marocco .